Un esempio longevo di cooperazione a più livelli tra la Russia e l’Italia

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Intervista al presidente in carica della CCIR Rosario Alessandrello

Milano - 16 giugno 2016 - Pietro Di Febo

 

 

 

L’idea di fondare una camera di commercio si concretizzò nel 1963 per volere di alcuni circoli d’affari italiani ed enti per il commercio estero dell’URSS, favorevoli tutti alla costituzione di un ente che li aiutasse a cooperare e a favorire i rapporti tra questi due Paesi.

Negli scambi commerciali con la Russia, l’Italia ha da sempre occupato una posizione privilegiata, al secondo posto in Europa e al terzo nel Mondo. Questo rapporto, sempre più longevo e proficuo, è alimentato in primo luogo dai significativi investimenti operati dalle più importanti imprese italiane, oltre che dal forte legame culturale e la stima reciproca di questi due Paesi, fattori che hanno reso ancora più forte questo sodalizio.

 

President CCIR Rosario Alessandrello

President CCIR Rosario Alessandrello

 

 

 

– Presidente Alessandrello, qual è la vocazione della Camera di Commercio Italo-Russa?

 La Camera è stata fondata più di 50 anni fa e si chiamava Camera di Commercio Italo-Sovietica, solo nel 1992 si rinomina Italo-Russa. È una Camera che ha una lunga storia e contribuisce allo sviluppo della collaborazione economica, commerciale, scientifica e culturale tra l’Italia e la Federazione Russa. Ha una lunga storia alle spalle, che inizia quando ancora si chiamava Unione Sovietica e c’erano gli enti committenti a cui le aziende russe si rivolgevano, che gestivano l’acquisto di macchinari e prodotti direttamente dall’Italia.

Per questo la CCIR ha da sempre svolto un ruolo fondamentale negli scambi di questi due paesi.

 

 

 

Il più autorevole B2B tra Italia e Russia

Il più autorevole B2B tra Italia e Russia

 

 

 

 – La questione delle sanzioni alla Russia sta costando tanto non solo in termini economici ma anche di relazioni costruite nel tempo. Come si può sensibilizzare l’opinione pubblica e quindi i politici occidentali a comprendere l’importanza di essere partner privilegiati della Federazione Russa?

Questo è certamente un problema riconosciuto fino ai vertici del governo italiano, ma nei fatti però il governo non si comporta di conseguenza. L’Italia avrebbe potuto sostituire la Turchia e l’Iran nel settore degli scambi nell’agroalimentare, ma per via delle sanzioni troppo elevate, tutto ciò non è stato possibile. La catena Italia-Russia si sta rompendo per una mancanza di strategie che dovrebbero favorire l’Italia ad occupare una posizione di privilegio in Europa per la cooperazione con la Russia.

Negli ultimi tempi però si sta comunque avvertendo un sentore di cambiamento positivo; tra Giugno e Settembre infatti verrà rimesso in discussione tutto il sistema sanzionatorio.

La parte di cooperazione culturale, tecnica e scientifica è sempre rimasta attiva, fin dal 1972 quando Andreotti ha personalmente presenziato all’inaugurazione della sede della CCIR a Mosca.

 

 

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– La Camera di Commercio Italo-Russa come sta supportando le imprese italiane e russe in questo clima di incertezza?

Per favorire la creazione di un clima di fiducia e concretizzare una fattiva collaborazione tra gli imprenditori italiani e russi, la CCIR offre dei servizi che operano su più livelli:

– consulenza nelle missioni imprenditoriale

– eventi, workshop, seminari, degustazioni

– supporto per le partecipazioni a fiere e selezione di buyer (servizio molto richiesto sia dalla Russia che dall’Italia)

– ricerche di mercato

– consulenza legale, fiscale, doganale,

– aiuto per i visti

– visure camerali

– supporto logistico

– comunicazione tramite un sito camerale con oltre 13000 utenti (di gran lunga superiore ai normali siti di vendita), che concede agli utenti la possibilità di contattare direttamente tutte le camere di commercio locali.

Servizi che nessun azienda italiana può fornire a questi livelli.

 

 

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