Soave: un turismo con l’anima

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Esiste un turismo diverso da quello di massa, un turismo di esplorazione tranquilla del territorio, attratti dalla scoperta di una delizia gastronomica, un meraviglioso panorama o un monumento dalla bellezza entusiasmante.

Soave - 15 settembre 2016 - Gianluigi Pagano

Ho sperimentato questa forma di esplorazione del territorio nella zona di Soave, dove ho scoperto questo  modo più tranquillo ed appagante di fare turismo, grazie anche all’organizzazione che mette a disposizione vetturette elettriche o bici dalla pedalata servoassistita. La scoperta del territorio è iniziata dal vino, che caratterizza il territorio con le rigogliose vigne e le tavole con le bottiglie simbolo di gioia.  Ho visitato la Cantina Monte Tondo, dove ho assaggiato il Soave e non posso che essere d’accordo con Dante Alighieri che, secondo la leggenda, volle chiamare Soave questo delizioso nettare ed il paese stesso.

 

Ma il paesaggio mi ha presto invitato a differenti scoperte. L’ esplorazione è iniziata dal Castello di Soave, che domina la città, le cui origini risalgono all’epoca di Federico Barbarossa, a cui è collegato una possente mura difensiva. Il Castello è affascinante, in particolare l’interno, dove si scoprono dei mobili medievali perfettamente conservati.soave-3

A Illasi un’altra sosta enoica è d’obbligo per assaggiare il nettare della Cantina Trabucchi, la quale è stata ricavata da uno scavo nella roccia di 20 metri di profondità. Il nettare in questione è un Amarone difficilmente dimenticabile, assieme ad un Recioto sublime. Non si può esagerare col vino, perciò ho deciso di intervallare le mie esplorazioni enoiche con una gustosa merenda a base dei deliziosi formaggi locali del Caseificio “La Casara”  di Brenton; qui ho potuto assaggiare anche il “Risotto di Soave”, che diventerà il piatto simbolo della gastronomia soavese, poiché nasce proprio dai prodotti tipici del territorio come il riso Vialone Nano, il Vino Soave e l’Olio Extravergine Veneto.

In questo mio turismo errante ho anche conosciuto lo splendido olio d’oliva extravergine della zona; vi risparmio la descrizione di altre delizie locali come il Bacalà (con una c sola!) alla Vicentina o la Pizza con gli ingredienti del territorio, per lasciare a Voi l’emozione della scoperta.

 

 

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