Segno e Sogno di David Magradze

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Forte dei Marmi - 1 dicembre 2015 - Vittoria Coen

Il lavoro di David Magradze ha un forte impatto estetico. Il suo mondo complesso è ricco di riferimenti alla storia dell’arte. Primo punto che salta all’occhio è il suo universo di matrice Pop, quella Pop Art che debutta in Gran Bretagna e prende piede negli Stati Uniti e in tutto il mondo.
David Magradze si immerge tra oggetti di lusso legati alla moda con la stessa disinvoltura con la quale affronta soggetti orientali di grande fascino (le maschere, ad esempio). Il gioco della riproduzione seriale, così come nell’universo pop, è avvincente. Appaiono qua e là riferimenti a Shakespeare (uno per tutti The Tragedy of Hamlet) e al mondo inglese (The Beatles), ma il tema della maschera è quello che più colpisce, sia che si tratti di una sorta di autoritratto che per vere e proprie maschere tradizionali.
Animali, oggetti come cravatte, emergono dalla notte ed esplodono nei colori vivaci di un caleidoscopio grafico che fa pensare ad Erté, nell’eleganza delle forme e nella stilizzazione.

 

David Magradze - Offering

David Magradze – Offering

 

Questa mostra raccoglie una ventina di opere recenti che rappresentano una sintesi del lavoro di anni. Dunque, non un’antologia, ma una efficace istantanea della sua produzione.

Un altro aspetto che colpisce è il dualismo forte e dialettico tra individualità e socialità. La maschera, così come il ritratto, rappresenta il doppio nell’iconografia artistica, passando poi dal teatro alla pittura. Nella tradizione rinascimentale la maschera, così come un certo tipo di ritrattistica, assumono toni emblematici (Allegoria della prudenza di Tiziano, ad esempio) che spesso incarnano le tre età dell’uomo. Ma la maschera è anche strumento di culto dei popoli primitivi, specchio del bene e del male, incarnazione dello spirito.

 

David Magradze - Duality

David Magradze – Duality

 

Il carattere iconografico dei lavori di Magradze assume volutamente i toni del manifesto pubblicitario, ma invece di essere veicolo per un “brand” in particolare – come fu tradizionalmente per la cartellonistica storica (Depero e Campari per esempio) – esso tende all’affermazione di uno stile che, pur con reminiscenze storiche colte, rispecchia molto bene l’epoca in cui oggi viviamo.
La lucida perfezione stilistica, la varietà di colori che l’artista usa – cangianti e luminosi – rappresentano le caratteristiche fondamentali del lavoro. Dai fondi notturni emergono prepotentemente immagini che si sdoppiano, che si moltiplicano nel colore e che si caricano di significati simbolici, talvolta volutamente inquietanti.

David Magradze - Face

David Magradze – Face

 

 Storia, tradizione iconografica, echi d’oriente, la tematica Pop, ma anche il mondo del “glamour”, tutto questo universo viene filtrato concettualmente.
Sono frammenti di ciò che tutti possiamo vedere, ma sono anche interpretazioni fedeli e libere al tempo stesso, poiché immagini di un mondo sospeso, senza tempo, connotate unicamente da uno stile di riferimento che noi possiamo riconoscere.
Andare a ricercare le vere radici dell’esistenza, sembra questo l’obiettivo di Magradze. L’eleganza tecnica del gesto che lo contraddistingue sembra aspirare a una idealità della forma, anche quando alcuni suoi lavori possono essere letti in chiave ironica. Egli crede, in un certo senso, in una sorta di compresenza delle immagini che aderiscono ad un ideale mentale; è una sinfonia di colori e segni in cui non appare mai l’improvvisazione. La sua partitura visiva è, dunque, ben chiara nella mente, non deve esservi margine di errore o di ripensamento. Il segno pittorico tende a generare emozioni in chi guarda immediatamente, senza rivelare, però la vera origine dell’idea.

 

Certamente Magradze rifugge dalle mode momentanee, e preferisce respirare e raccontare lo spirito del suo tempo, quello spirito di cui stiamo ancora ragionando, poiché dalla storia non è stato decantato e codificato. E se culturalmente alcuni riferimenti e linee guida possono esserci di aiuto nell’interpretazione, è chiaro che permangono quegli interrogativi indispensabili per la ricerca che non necessitano di risposte immediate.

 

 

 

Le opere dell’artista saranno esposte a partire dal 7 Dicembre 2015 a Forte dei Marmi presso l’innovativo spazio Art Dynasty

Contatti:
Art Dynasty Gallery
Via Barsanti, 2
(Piazzetta dei Marmi)
Forte dei Marmi
55042 Italy
+39 339 715 0137
fgr@du-pont.net
www.artdynasty.ch

 

 

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