Santuario Маdonnа di Sаn Lucа

Basilica di San Luca 2 by pio3 rid

Bologna - 10 giugno 2013 - Karina Mamalygo

Tra le icone dipinte dall’Apostolo Luca, in passato conservate a Costantinopoli, se ne conservano attualmente soltanto due. Una è l’icona russa della Madre di Dio Vladimirskaja, l’altra è la Madonna di San Luca, posta nel Santuario Madonna di San Luca a Bologna. Le due Icone si rifanno a tipi iconografici diversi: la Vladimirskaja si rifà al tipo iconografico “Eleusa”, mentre la Madonna di San Luca al tipo “Odighitria”; entrambe però sono legate dal loro autore, Luca, il primo iconografo cristiano.
Queste due icone sono probabilmente copie di antichissimi originali ma, secondo la tradizione cristiana, in loro sono contenute tutta la gloria e l’ammirazione dei loro archetipi.
Non sono però solo le antiche origini ad unire queste icone.

Madonna di San Luca
Madonna di San Luca

 

 

 

Il 5 Maggio del 1999 una copia dell’icona taumaturga della Madonna di San Luca è stata donata alla chiesa ortodossa russa ed è stata posta nell’abside del Duomo di Cristo Salvatore a Mosca. I moscoviti possono vedere la copia dell’icona della Madonna di San Luca nella propria chiesa.

Ma se si volesse ammirare l’icona taumaturga della Madonna di San Luca originale, bisognerebbe andare sul Colle della Guardia, situato a sud-ovest del centro storico di Bologna. E’ possibile arrivare al colle attraverso un lunghissimo portico di 3796 metri, che contiene 666 archi ed è adornato da 15 cappelle. Il numero 666, secondo l’architetto, doveva richiamare l’idea della Regina Celeste che schiaccia il serpente, cioè Satana.

Il portico inizia dalla vecchia porta Saragozza e sale sulla collina fino all’altezza di 289 metri. Il portico del Santuario Madonna di San Luca è il portico più lungo al mondo. I cattolici dicono che il pellegrino, dopo aver camminato sotto il portico sino alla cima, riceva il perdono di una parte dei suoi peccati.

Portico di San Luca
Portico di San Luca

La leggenda racconta che questa icona fu portata nel 1150 dalla chiesa di Santa Sofia di Costantinopoli da un eremita greco, Teocle Cminia. Secondo il racconto, l’icona era posta su di un pilastro sotto la cupola della chiesa di Santa Sofia. Quando l’eremita si avvicinò all’icona della Madonna apparve una frase: “Devi portare questa icona, dipinta da San Luca, in una chiesa sul Colle della Guardia”. Teocle realizzò che era lui il prescelto per portare a termine questa missione, ma non sapeva dove trovare il posto indicato. Passando per molti paesi e terre arrivò a Roma dove, guidato dall’icona, incontrò l’ambasciatore di Bologna.

Il nobile bolognese gli spiegò come arrivare al Colle della Guardia e Teocle partì alla volta di Bologna. Sul Colle della Guardia l’icona fu ospitata in una piccola chiesa reliquario, eretta da una religiosa eremita, alla quale la voce di Dio aveva detto che l’icona dipinta da San Luca sarebbe presto arrivata. Quando Teocle arrivò a Bologna, alla porta della città lo stavano aspettando i nobili e i semplici cittadini che festeggiarono l’arrivo dell’icona; dopo tre giorni di feste popolari e processioni religiose per le strade della città, l’8 Maggio 1160 l’icona fu portata nella piccola chiesa in cima al Colle, la quale diventò il suo reliquario. Purtroppo la chiesa reliquario originale non esiste più.

Secondo l’archivio dei documenti storici, la costruzione della chiesa venne terminata solo nel 1194 e fu benedetta e consacrata dal papa Celestino III nello stesso anno. Nei documenti è scritto anche il nome della eremita: si chiamava Angelica Bonfantini, ma secondo i documenti dell’archivio, si fece eremita e si recò sul Colle solo nel 1192.
Non sappiamo come fosse in realtà, ma la sede dell’icona della Madonna di San Luca diventò un luogo sacrale e ammirato dai bolognesi; non fu casuale che l’onore della custodia del santuario venne conteso da diversi ordini monastici.
ne seguì un periodo fiorente per la vita liturgica: l’icona gloriosa dei miracoli ha lasciato nella memoria dei cittadini il “miracolo della pioggia”, accaduto nel 5 luglio 1433. In primavera e in estate di quell’anno piovve senza sosta, e la pioggia avrebbe potuto distruggere tutto il grano. I cittadini decisero di pregare l’icona per chiedere un mericalo che portasse a termine la devastazione dei raccolti e la portarono in processione per tutta la città, sacralizzando con la sua presenza lo spazio urbano. Appena la processione scesa dal Colle arrivò a porta Saragozza il diluvio finì immediatamente.

Porta Saragozza, processione religiosa
Porta Saragozza, processione religiosa

Dopo questo miracolo una moltitudine di pellegrini da tutta l’Italia è venuta a visitare la Madonna e le processioni sono diventate annuali. Ogni secondo sabato di maggio l’icona, sotto il ciborio, viene portata al Duomo di San Pietro con una processione trionfale, accompagnata dalle preghiere e dai canti dei fedeli. La processione attraversa le strade della città passando vicino a San Petronio in Piazza Maggiore.
Forse non è casuale che, dalla primavera del 2000, l’icona della Madonna di San Luca abbia incontrato la sua “gemella” russa, la copia dell’icona della Madre di Dio Vladimirskaja, mandata in dono ai fedeli bolognesi dal patriarca russo Alessio II. Questa copia è stata dipinta e benedetta a Mosca e mandata a Bologna in segno di riconoscenza per il dono fatto da Bologna al duomo di Cristo Salvatore a Mosca, consistente in una copia della Madonna di San Luca.
Nel Duomo di San Pietro l’icona soggiorna per 8 giorni e la domenica successiva torna trionfalmente alla sua casa reliquario in cima al Colle della Guardia.

Sappiamo che molte chiese antiche sono state ricostruite: questo destino è toccato anche alla chiesa del Santuario della Madonna di San Luca. La grandiosa chiesa reliquario, che ora si trova sulla cima del Colle, è stata ricostruita più volte, l’ultima delle quali nel 1751 dall’architetto Carlo Francesco Dotti.
Secondo Girolamo Bianconi, autore di una guida su Bologna del 1820, per il rinnovo della chiesa vennero spesi 386 scudi romani, una cifra astronomica per l’epoca. La pianta della nuova chiesa reliquario era a croce greca con i bracci uguali, in alto si poteva ammirare una cupola grandiosa, e vicino all’altare, ricoperta da una risa (rivestimento d’argento fittamente decorato) è posta l’icona taumaturga.
Così come l’icona della Madre di Dio Vladimirskaja, ridipinta più volte col passare del tempo, l’icona della Madonna di San Luca fu ridipinta tra il XII e il XIII secolo secondo uno stile “italianizzato”, probabilmente da un maestro della scuola di Pisa.

Basilica di San Luca
Basilica di San Luca

Tuttavia, anche se il pittore ha rinnovato i volti, le linee e le posizioni della Madonna e del Bambino sono rimasti originali. Lo sfondo argenteo, il maforion blu-verde della Madonna e il chitone rosso scarlatto del Bambino sono coperti con un rivestimento d’argento, ma la pittura si può vedere sulle copie dipinte o stampate che si trovano all’uscita del Santuario.
Se vi trovate a Bologna non perdete la meravigliosa opportunità di vedere uno tra gli oggetti sacri più ammirati e venerati del mondo cristiano, facente parte delle reliquie provenienti da Costantinopoli.

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