Piazza San Marco

©apt Venezia

Venezia - 12 febbraio 2016 - Mario Anton Orefice

A Venezia molti attraversano Piazza San Marco, guardano i caffè storici, visitano la Basilica, e poi vanno via. Il consiglio è quello di cominciare dal centro della piazza per orientarsi in questo luogo così ricco d’arte e di storia. Di fronte a voi il simbolo del potere spirituale, la Basilica di San Marco con il campanile, e sulla destra il simbolo del potere temporale: Palazzo Ducale. Risalendo con lo sguardo a destra, quelle che vedete sono le Procuratie Nuove, una volta residenza dei Procuratori di San Marco, al cui interno si trova la Biblioteca Marciana. All’angolo si trova l’ingresso della Fondazione Bevilacqua La Masa. Ora giratevi del tutto: di fronte a voi l’Ala napoleonica con il museo Correr. Continuando in senso orario percorrete con lo sguardo l’altro lato della piazza rappresentato dalle Procuratie Vecchie; in fondo spicca la Torre dell’Orologio con accanto la Piazzetta dei Leoni.

 

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La Fondazione Bevilacqua ospita continuamente mostre di giovani artisti italiani e stranieri; il Museo Correr, invece, propone grandi esposizioni su protagonisti della storia dell’arte come Klimt o Guardi, ed è sede di una pinacoteca con dipinti della Scuola veneziana dal ‘300 al ‘500, di autori ferraresi, fiamminghi e tedeschi. La Biblioteca marciana o Libreria Sansoviniana è un capolavoro cinquecentesco dell’architetto Jacopo Sansovino, con all’interno opere di Tiziano, Veronese, Tintoretto.
E veniamo ai caffè storici. Il caffè Florian sotto le Procuratie Nuove è considerato uno dei più antichi d’Italia, venne inaugurato nel 1720. Nel periodo di Carnevale qui si danno appuntamento le più belle maschere veneziane. Sotto le Procuratie Vecchie altri due luoghi di ritrovo di letterati e artisti: Il Caffè Quadri e il Caffè Lavena, anch’essi settecenteschi. Ultima sosta, prima di visitare la basilica, in Piazzetta dei Leoni, chiamata così per i due leoni in marmo rosa che l’abbelliscono e che furono scolpiti nel 1722. Il leone è il simbolo di san Marco e di Venezia: vuole un’antica tradizione che un angelo sotto forma di leone si sia rivolto a san Marco, naufrago nelle acque della Laguna, dicendogli: “Pax tibi Marce, evangelista meus. Hic requiescet corpus tuum”, “Pace a te, Marco, mio evangelista. Qui riposerà il tuo corpo” (il leone alato che appoggia la zampa sul libro con la frase latina è un’immagine che ritorna frequentemente nelle opere d’arte e nei souvenir). Alle spalle dei leoni noterete il pozzo per la raccolta dell’acqua e la facciata neoaclassica del palazzo Patriarcale.

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