Palazzo ducale e piombi

B007-Palazzo Ducale

Venezia - 12 febbraio 2016 - Mario Anton Orefice

Prima di entrare a Palazzo Ducale, capolavoro dello stile gotico veneziano, girate intorno all’edificio per ammirarlo dall’esterno come suggerisce John Ruskin ne Le pietre di Venezia. All’inizio della facciata che si congiunge alla Basilica di San Marco, noterete la Porta della Carta, chiamata così perché vi si affiggevano le nuove leggi e vi lavoravano gli scrivani pubblici; sopra l’arco il doge Francesco Foscari inginocchiato di fronte al leone simbolo della Serenissima.

 

Palazzo Ducale dall'alto
Palazzo Ducale dall’alto

 

Sull’angolo della loggia la scultura che rappresenta il Giudizio di Salomone. Proseguite quindi per la Piazzetta fino all’angolo opposto verso il mare con la scultura di Adamo ed Eva; poi percorrete Riva degli Schiavoni: al principio della facciata sul mare, esposta a sud, la Porta del Frumento da cui si entra per la visita al palazzo; arrivate al Ponte della Paglia, luogo ideale per una foto ricordo, dal quale si vede la facciata sul rio e il Ponte dei Sospiri che collega Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove; sull’angolo una scultura rappresenta l’ebbrezza di Noè. Ora tornate indietro e osservate con attenzione i 36 capitelli delle colonne ricchi di immagini e di scene: sul primo capitello, partendo dall’angolo di Noè, un bambino che ha in una mano un pettine e nell’altra le forbici, sul secondo un serpente che con la lingua tocca un uccello, sul terzo una donna incoronata, sul quarto tre bambini, sul quinto tre imperatori romani, e così via. Si resta incantati dalla varietà dei simboli e dei racconti evocati dalle sculture databili a partire dal XIII secolo.

 

Palazzo Ducale
Palazzo Ducale

 

Ma veniamo all’interno. Nel cortile l’attenzione ricade immediatamente sulla quattrocentesca Scala dei Giganti dominata dalle imponenti statue di Marte e Nettuno. Saliti al piano delle logge si visitano la Sala dello Scrigno, la Sala della Milizia da Mar, la Sala dei Censori, la Sala dell’Avogaria da cui per un passaggio in pietra si raggiunge il Ponte dei Sospiri, costruito a due corridoi sovrapposti.
La Scala d’Oro porta ai piani nobili con una prima rampa dedicata a Venere e un’altra a Nettuno, simbolo del governo di Venezia sul mare. Al primo piano s’incontrano la Sala degli Scarlatti (colore delle toghe indossate dai consiglieri del doge), la grande Sala delle Mappe, Sala Grimani con il Cristo compianto del Bellini e la Sala dei Filosofi, le stanze del doge e la Sala degli Scudieri. Al secondo piano nobile: l’Atrio Quadrato con dipinti di Tintoretto, Veronese, Bassano; la Sala delle Quattro Porte, ideata da Palladio e con affreschi del Tintoretto, la Sala del Collegio, la Sala del Senato con al centro Venezia seduta tra gli dei riceve i doni del mare di Jacopo e Domenico Tintoretto, la Sala del Consiglio dei Dieci, la Sala della Bussola con lo sportello per le denunce segrete, la Stanza dei Tre Inquisitori e la Sala del Tormento dove avvenivano le torture e che comunica con le sovrastanti prigioni dette Piombi dal nome delle lastre in metallo del tetto. Erano celle meno infernali dei Pozzi, il carcere sotterraneo situato a livello dell’acqua e composto da celle umidissime e strette. Dai Piombi la notte del 1 novembre 1756 fuggì Giacomo Casanova che sull’impresa scrisse:”Mi rimisi alla volontà di Dio domandandogli aiuto e non miracoli”.

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