Palazzo del Comune

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Bologna - 5 giugno 2013 - Eleonora Ferrante

L’imponente struttura si è andata man mano formando dall’insieme di diversi palazzi. La torre dell’orologio era la dimora del professore e giurista bolognese Accursio da Bagnolo che vi abitò fino al XIII secolo; la parte soprannominata de’ Primiceri fu costruita nel 1290, e si andò a unire all’altro palazzo detto della Biada che risale al 1222. Nel 1336 divenne la residenza degli Anziani che costituivano la massima magistratura del comune. Ancora oggi Palazzo d’Accursio conserva questa funzione di sede del Municipio cittadino.
L’edificio, con le sue mura possenti e i torrioni merlati, preserva ancora la solennità di un tempo. Anticamente il Palazzo era circondato da un fossato e da un ponte levatoio, proprio come un castello.

Madonna in terracotta (Niccolò dall'Arca) © Next Asset

Madonna in terracotta (Niccolò dall’Arca) © Next Asset

 

Nella facciata in alto è scolpita l’immagine a mezzo busto della Madonna che tiene in braccio il Bambin Gesù, come a volerlo mostrare all’intera piazza. L’opera, in terracotta dorata (come la descrive il Vasari nelle sue Vite) è attribuita a Niccolò dall’Arca e risale al 1478. L’orologio del campanile fu fatto restaurare nel 1770 da Rinaldo Gandolfi, mentre le statue dorate che lo adornano sono ad opera di Petronio Tadolini.

Il progetto e la costruzione della monumentale porta d’ingresso porta la firma di Galeazzo Alessi. Sopra la porta è possibile ammirare, oltre allo stemma della città di Bologna, la statua in bronzo di Papa Gregorio XIII; i bolognesi decisero di dedicare al loro illustre concittadino un monumento alla memoria.

 

 

Papa Gregorio XIII © Next Asset

Papa Gregorio XIII © Next Asset

Nel 1776 la statua fu modificata perché le truppe francesi che arrivarono in Italia avevano ricevuto l’ordine da Napoleone di distruggere tutte le statue papali, allora Bologna si prodigò a trasformare la statua del Papa in quella di San Petronio, sostituendo il triregno con una mitra e appoggiando un pastorale al braccio destro. Anche la lapide che ne indicava la vera identità fu sostituita con la scritta “Divus Petronius Protector et Pater. Così nessuno osò recare il minimo danno all’opera d’arte. Una volta che i francesi furono ripartiti, nessuno si preoccupò di ridare la fisionomia originale alla statua e solo un secolo dopo, nel 1895, la statua di Gregorio XIII perse il pastorale e riebbe la tiara papale. Tuttavia la dicitura “Divus Petronius Protector et Pater” è rimasta al suo posto ed è tuttora leggibile.

 

 

Particolare Palazzo del Comune - Aquila di Michelangelo Buonarroti © Next Asset

Particolare Palazzo del Comune – Aquila di Michelangelo Buonarroti © Next Asset

La grande finestra a pian terreno è opera del Serlio, mentre una delle aquile marmoree poste in rilievo è attribuita a Michelangelo Buonarroti. Vicino a questa finestra si possono notare due quadrilunghi di marmo, i quali servivano come unità di misura al fine di evitare le frodi da parte dei commercianti di stoffe durante i mercati che si tenevano in Piazza Maggiore.

All’interno del Palazzo Comunale sono numerosi i particolari da notare, come la scala cordonata progettata ed eseguita da Bramante in modo tale che i cavalli potessero salire ai piani superiori. Alla sinistra della scala si trova la sala d’Ercole così nominata per via dell’imponente statua in cotto dedicata all’eroe realizzata da Alfonso Lombardi. 

 

In uno dei cortili è stata riprodotta la cisterna di Francesco Terribilia (noto architetto bolognese), della quale si dice che porti fortuna gettarvi una moneta all’interno. Un’altra sala che si trova nel Palazzo è quella detta Farnese, le cui decorazioni lungo le pareti rappresentano le vicissitudini della città di Bologna dal Medioevo al Seicento. Sempre all’interno di Palazzo d’Accursio, nel 2001 è stata inaugurata la Biblioteca Sala Borsa, dove nell’atrio è possibile ammirare attraverso la pavimentazione vetrata alcuni reperti archeologici di origine romana.

Palazzo del Comune

Palazzo del Comune

 

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