Palazzo del Bo e il Caffè Pedrocchi

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Padova - 4 febbraio 2016 - Federica Favaro

Tra il Caffè Pedrocchi e il Municipio, a pochi passi dalle piazze delle Erbe e della Frutta, sorge l’antico Palazzo del Bo, sede storica dell’Università di Padova. Seconda per antichità in Italia dopo quella di Bologna (i primi documenti accademici risalgono al 1222), nacque dall’aggregazione spontanea di studenti e docenti provenienti proprio da Bologna. In quel periodo infatti la Repubblica padovana era al suo massimo splendore. Fu l’unica sede universitaria anche durante la Repubblica Veneta (Serenissima) e Napoleone la conservò insieme ad altri due soli atenei, facendo chiudere tutti gli altri. Nel 1867, con l’unità d’Italia, venne equiparata alle altre del Regno, con le quattro facoltà (giurisprudenza, medicina e chirurgia, scienze matematiche fisiche e naturali, filosofia e lettere) e la Scuola di applicazione per Ingegneri.

 

asiago osservatorio astronomico

©Musei Civici di Padova – Gabinetto fotografico

 

Viene popolarmente chiamata il Bo’ perché realizzata inglobando un antico albergo che aveva il bue come insegna, vicino alla contrada delle beccherie (macellerie). Subì molteplici trasformazioni, inglobando i vicini palazzi: la sistemazione attuale dell’intero complesso si concluse nel 1943.
Di qui sono passati nomi illustri come Galileo, Copernico, Papa Sisto IV, Stefan I Bathory (re di Polonia), Ippolito Nievo, Giovanni Battista Morgagni (fondatore dell’anatomia patologica) e William Harvey (che con quanto appreso nel corso dei suoi studi a Padova scoprì la circolazione del sangue). Gli studenti vi accorrevano infatti numerosi per la fama dei professori e anche per le buone condizioni di vita, come l’esenzione dalle tasse, gli alloggi decorosi e i prestiti ad interessi ridotti. All’università di Padova, che fu la prima in Italia e in Europa ad accettare gli studenti di religione ebraica, la presenza di studenti stranieri fu inoltre favorita per l’uso del latino come lingua franca. Una curiosità: gli studenti di lingua tedesca, che costituivano il gruppo più numeroso, avevano la libertà di laurearsi senza convertirsi alla fede cattolica, come invece prescriveva una bolla papale.

 

 

Palazzo Bo Palinuro Arturo Martini

©Musei Civici di Padova – Gabinetto fotografico

 

Da non perdere: il cortile antico, decorato con stemmi scolpiti e dipinti dei rettori e dei consiglieri; il Teatro Anatomico, il primo in Europa, ideato nel 1594 dal celeberrimo patologo Girolamo Fabrizi d’Acquapendente e inaugurato nel gennaio del 1595. Il teatro, unico nel suo genere, anche perché solamente qui si potevano sezionare cadaveri a scopo scientifico, è composto da sei piani ellittici in legno, con 300 posti a sedere, che si alzano intorno al tavolo anatomico. La Sala dei Quaranta, così denominata per i quaranta ritratti di studenti stranieri illustri, ospita la cattedra di legno dalla quale Galileo Galilei avrebbe insegnato matematica e fisica dal 1592 al 1610. All’interno, da vedere anche il monumento a Galileo di Giò Pomodoro (1996). Oggi il Bo’ ospita il rettorato e la facoltà di giurisprudenza.

 

 

PADOVA, VEDUTA ORTO BOTANICO AUTORE: DANESIN
PADOVA, VEDUTA ORTO BOTANICO
AUTORE: DANESIN

 

Di fronte all’Università si erge l’ottocentesco Caffè Pedrocchi, straordinario complesso a forma di pianoforte a coda, a due piani, un tempo sempre aperto anche di notte, tanto da meritare l’appellativo di “caffè senza porte” (alla fine del 1916 per esigenze belliche dovette adeguarsi agli orari degli altri esercizi pubblici). Luogo di grande attività intellettuale, vi si incontravano artisti, poeti, letterati, patrioti… Al piano terra si trovano la sala verde col camino (dove un tempo era consentito fumare), la sala rossa con colonne ioniche su base egizia e la sala bianca, dove una targa ricorda che l’8 febbraio 1848, durante i moti rivoluzionari, fu sparato un proiettile austriaco. Al piano superiore, accedendo dalla grande scala sulla destra (lato leoni), insieme ad altre sale caratteristiche, sono da vedere la sala Rossini (o sala da ballo), la sala egizia e il Museo del Risorgimento.

 

Palazzo Bo cortile 1

©Musei Civici di Padova – Gabinetto fotografico

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