Museo Ducati: alle origini del mito

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Un viaggio nella storia della “Rossa” di Borgo Panigale, alla scoperta del legame inscindibile tra la moto, la strada e la pista.

Bologna - 21 settembre 2017 - Marcello Maccaferri

Museo Ducati - Racing Room

Museo Ducati – Racing Room

Fiore all’occhiello della Motor Valley e tappa obbligata per ogni centauro che si rispetti, la sede operativa della Ducati a Borgo Panigale da 90 anni è un punto di riferimento per il mondo a due ruote.

Qui, alle porte di Bologna, è nato il mito della “Rossa”, simbolo ancora oggi di potenza, velocità, innovazione, passione. Qualità che hanno reso famoso in tutto il mondo un brand iconico del Made in Italy.

La lunga storia della Ducati – costellata di fatti, persone, successi e sconfitte – la si può toccare con mano camminando tra le sale del suo museo, in un viaggio itinerante attraverso la nascita e lo sviluppo del simbolo per eccellenza delle due ruote bolognesi.

Inaugurato nel 1998, il Museo Ducati si è rifatto il look appena un anno fa, presentandosi oggi in una nuova veste e con nuovi percorsi espositivi, articolati in tre macro settori: la storia delle moto Ducati di serie e il contesto socio-culturale in cui si inseriscono; la storia del racing; i “Ducati moments” ovvero fatti, persone, innovazioni tecnologiche che hanno fatto la storia dell’azienda.

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A pochi passi dalla fabbrica – il centro nevralgico del mondo Ducati – le sale del museo accompagnano i “ducatisti” a scoprire non solo i modelli che hanno reso grande il mito ma anche le storie dei personaggi chiave del successo. In primis chi quel mito lo ha creato, Adriano Cavalieri Ducati e i suoi fratelli Bruno e Marcello, che il 4 luglio del 1926, con la nascita della Società Scientifica Radio Brevetti Ducati, diedero vita ad un qualcosa di eccezionale.

Il binomio Ducati-motociclette nascerà solo nel Dopoguerra. Ma sarà un legame d’amore vero e duraturo.
Dal micromotore Cucciolo, installato inizialmente sulle biciclette, alla Ducati 60, prima moto completa realizzata a Borgo Panigale, il passo fu breve. Dalla pista alla strada, altrettanto.

Lo sviluppo delle tecnologie portò a migliorie un po’ ovunque in breve tempo. E’ il momento di figure uniche come l’ingegner Fabio Taglioni, il “padre” della famosa distribuzione desmodromica, ancora oggi icona tecnica della Casa, e della sua 125 Sport, la prima moto stradale che si ispira alle soluzione tecniche del racing.

Museo Ducati - Stanza n.5

Museo Ducati – Stanza n.5

Poi, con il boom delle prime moto iconiche targate anni ’60 e ’70, fu la Scrambler a issarsi a simbolo della generazione “on the road”.

Gli anni d’oro delle supersportive iniziano con la 750 F1 (un pilastro nella storia del marchio) e s’infiammano grazie alle moto status symbol degli anni ’90, dove la tecnologia e la potenza Ducati incontrano lo stile e il design del Made in Italy, dando vita a icone immortali come la Ducati 851 – la madre di tutte le moderne Superbike – il Monster e la Ducati 916, talmente bella da essere esposta anche al Guggenheim come opera d’arte.

Il percorso museale mette in evidenza il rapporto viscerale tra la “Rossa” e le corse, evidenziando il carattere racing della storia Ducati. Il legame con la Superbike prima e la MotoGp dopo è ben rappresentato dalle motociclette che hanno fatto la storia recente della factory, conquistando vittorie e trofei.

Piloti e motociclette vengono celebrati alla stessa maniera, come a rinsaldare il concetto che l’unione fa la forza quando si scende in pista. Personaggi come Carl Fogarty, Troy Bayliss o Casey Stoner hanno reso celebre il marchio Ducati ai tempi nostri, ma la “Rossa” non dimentica nemmeno i suoi pionieri della velocità – quando era l’argento e non il rosso il colore delle livree – come Farné, Villa, Spaggiari, Hailwood, Smart, Polen e altri ancora.

Hailwood

Hailwood

Le motociclette vincenti sfilano nella passerella centrale: 24 moto leggendarie, dal Cucciolo Competizione del 1950 alla 1198 di Carlos Checa del 2011. In mezzo, il meglio del mondo sportivo Ducati.

Camminando tra le sale si scorgono infine alcune “chicche” che arricchiscono il grande mosaico Ducati: cimeli, trofei e coppe, le tute e i caschi più iconici indossati dai piloti. E poi alcune moto meno conosciute ma di grande importanza per la storia dell’azienda, come l’affusolato Siluro 100, completamente carenato in lega d’alluminio, vincitore nel 1956 di ben 46 record mondiali di velocità; come la 175 T, protagonista nel 1957 di un raid di 60mila km intorno al mondo o come la Elefant, creata con la Cagiva per affrontare i raid africani della Parigi-Dakar.

Bastano due passi per capire l’essenza del passato e del presente della “Rossa” di Borgo Panigale. Pochi di più per studiarne il futuro: in fabbrica, uomini e macchine lavorano incessantemente per far perseverare il mito.

Prima di lasciare le sale del museo, basta dare un’occhiata all’ultima “creatura”, la 1299 Superleggera (200 CV e un peso record di 155 Kg!), per capire perché essere un “ducatista” è prima di tutto uno stile di vita.

 

Museo Ducati

Via Antonio Cavalieri Ducati, 3,

40132 Borgo Panigale, Bologna

ducati.it

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