Intervista al Maestro Michele Mariotti

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Bologna - 23 giugno 2016 - Roberto Costa

 

 

 

Michele Mariotti

Michele Mariotti

È trascorso poco più di un anno da quando, dirigendo “Un Ballo in Maschera”, ha formalmente assunto il ruolo di direttore musicale del Teatro Comunale di Bologna: è in grado di tracciare un primo bilancio sull’attività artistica a Bologna?

Sì, posso dire che il primo bilancio è più che positivo: abbiamo riportato tanto pubblico a teatro, tra cui molti giovani, puntando su nuove produzioni di grande livello. Per quanto riguarda il mio percorso artistico sto seguendo un filo chiaro, che è incentrato in particolare sulla musica di Verdi, sul repertorio del belcanto, fino al verismo musicale.

 

 

 

 

 

 

Il suo curriculum racconta la storia di un giovane talento che ha conquistato già traguardi importanti. Sente ancora oggi lo spirito e la motivazione degli inizi? 

Sono contento che la mia carriera mi porti a dirigere in sale e teatri internazionali prestigiosi, ma credo che a 37 anni sarebbe molto pericoloso sentirsi già “arrivati” e per questo ritengo di non avere perso né lo spirito degli inizi, né lo stimolo allo studio e all’approfondimento. Non ho mai vissuto la carriera come una corsa a cronometro contro il tempo, motivo per cui ho sempre ponderato ogni mia scelta senza farmi prendere dall’ansia di conquistare presto traguardi importanti.

 

 

 

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Michele Mariotti © Studio Amati

 

 

 

La nostra rivista si rivolge a lettori russi. Qual è il suo debito artistico nei confronti della cultura russa?

Per prima cosa è un “debito d’amore”, perché mia moglie è una cantante russa e ci siamo conosciuti proprio lavorando insieme al Rossini Opera Festival di Pesaro in una produzione dell’opera Sigismondo. Per quanto riguarda la cultura musicale russa, devo dire che ne sono sempre stato molto affascinato e penso di avere iniziato a comprenderla meglio proprio quando ho avuto occasione di sentire quella musica interpretata da artisti russi. Questo mi ha aiutato a conoscere più a fondo lo spirito della cultura e della storia di quel paese. Una bellissima esperienza che mi lega alla Russia è il concerto nella Sala Grande del Conservatorio di Mosca del 2013, dove ho diretto Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna nella Messa da Requiem di Verdi.

 

 

 

Qual è il suo ricordo più recente legato alla Russia?

Orchestra Coro Comunale Bologna

Orchestra Coro Comunale Bologna

 

I ricordi più recenti sono legati a San Pietroburgo, la città natale di mia moglie, dove spesso trascorriamo del tempo insieme. Ultimamente, ad esempio, siamo tornati a visitare il museo dell’Ermitage e le sue meraviglie.

 

 

 

 

 

 

Cosa fa Michele Mariotti quando non dirige?

Quando non dirigo studio tanto, perché cerco sempre di preparare per tempo ciò che dovrò affrontare sul palco. Devo dire che lo studio e la musica occupano davvero gran parte della mia giornata. Nel tempo libero conduco una vita normale: trascorro del tempo con mia moglie e ci piace cucinare insieme per gli amici, o uscire a cena e divertirci con loro. E poi mi piace andare in bicicletta!

 

 

 

 

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Mariotti ©Rocco.Casaluci 2015

 

 

 

 

 

 

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