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6. Vespa Torino 1953

Vespa, il mito italiano su due ruote compie 70 anni

Pisa - 27 giugno 2016 - Giuseppe Bucci

 

 

 

Era la primavera del 1946 quando la prima Vespa, la leggendaria 98cc, usciva dallo stabilimento di Pontedera, e oggi, dopo oltre 18 milioni di esemplari venduti, Vespa si propone in una lussuosa versione celebrativa che esalta i tratti inimitabili dello scooter più famoso e amato del mondo. In 70 anni di storia Vespa ha unito in un’unica passione culture lontane e diverse. Il primo marchio globale della mobilità, un fenomeno culturale rivoluzionario che ha accompagnato le generazione del dopoguerra in crescita. Per celebrare il mito, a 70 anni dalla sua nascita, 3 modelli ispirati ai grandi classici: la giovane Vespa Primavera, la potente Vespa GTS, e l’intramontabile Vespa PX. La serie Vespa Settantesimo è resa speciale grazie a particolari personalizzazioni; l’elegante sella color testa di moro, rifinita con cadenino beige, grafica dedicata sul controscudo e cerchi con verniciatura scura. Completa la dotazione il portapacchi posteriore  cromato (una icona nella storia di Vespa).

 

 

Vespa Fabbrica

Vespa Fabbrica

 

 

Vespa GTS Super

Vespa GTS Super

La Vespa, uno dei marchi culto del Made in Italy, apprezzato a livello internazionale. Come spesso accade le storie dei grandi successi nascono nei momenti difficili, da menti illuminate, a volte visionarie, fondendo il genio creativo con l’applicazione, l’idea con la realizzazione. Corradino D’Ascanio era un ingegnere aeronautico. Fu lui a inventare il primo elicottero, ma è conosciuto in tutto il mondo per avere progettato la mitica Vespa per la Piaggio. Se da necessità l’italico ingegno sorprende con geniali virtù, la creazione di questo pratico, economico e  straordinario veicolo è una delle imprese meglio riuscite. La Piaggio, azienda fondata nel 1884 da Rinaldo Piaggio, costruiva arredamenti navali, idrovolanti  e aeroplani con grande successo, tanto da divenire obiettivo strategico durante le guerre. Uscita distrutta dopo il secondo conflitto mondiale, nel 1946 si affidò al talento di Corradino D’Ascanio per la progettazione di un mezzo di trasporto adatto ai tempi difficili della ricostruzione. Veloce, affidabile e soprattutto poco costoso. Fu necessaria una riconversione industriale attingendo dalle grandi esperienze nel settore aeronautico.

 

 

Venne pensato con genialità inedita anche il rivoluzionario modo per guidarla, non a cavalcioni come le moto, ma da seduti. La particolare struttura la rendeva fruibile anche dalle donne e dai preti, con la sottana appunto. Era nato un mezzo di locomozione che aiutava soprattutto le donne nella mobilità e dunque nella loro emancipazione. La carrozzeria fu ideata dunque per proteggere il guidatore, che poteva vestirsi normalmente e guidare in posizione comoda. Il primo progetto della Vespa venne prodotto a Pontedera , in provincia di pisa, nell’aprile del 1946. Il nome del veicolo fu coniato dallo stesso Enrico Piaggio che davanti al prototipo MP6, dai fianchi larghi e “vita” stretta, esclamò: “Sembra una vespa!”. E la leggenda ebbe inizio.

 

 

 

 

 

Vespa Sprint

Vespa Sprint

Ai mercati esteri non poteva sfuggire il piccolo miracolo italiano, tanto che un giornalista del Times descrisse la Vespa come “un prodotto interamente italiano come non se ne vedevano da secoli dopo la biga romana”. La Vespa attraversa tutte le strade del mondo, ed è prodotta in tre siti produttivi: Pontedera, dove Vespa nasce ininterrottamente dal 1946 e la cui produzione è destinata all’Europa e i mercati occidentali, Americhe comprese; Vinh Phuc, in Vietnam che serve il mercato locale e i paesi del Far East; in India, nel nuovissimo impianto di Baramati, aperto ad Aprile 2012, nel quale nascono le Vespa per il mercato indiano.

 

 

 

 

 

 

La Vespa e il cinema

 

Negli anni della “Dolce Vita” la Vespa era lo scooter per eccellenza, i giornalisti stranieri descrivevano l’Italia come “il Paese delle Vespa”, concetto che ebbe la sua consacrazione più famosa nel celebre “Vacanze Romane” del 1953,  mitica pellicola in cui la giovane Audrey Hepburn attraversava le strade della capitale seduta lateralmente (come si addiceva alle signorine educate dell’epoca) su una Vespa guidata da Gregory Peck, che nel film impersonava un giornalista appunto.  Le citazioni cinematografiche sono numerosissime, tutte visibili in un interessante montaggio, sempre aggiornato, visibile presso il Museo Piaggio di Pontedera. Tra i film ricordiamo “Quadrophenia”, “American Graffiti”, “Il talento di Mr. Ripley” “La carica dei 102”, “Caro Diario” , “Alfie”.

 

 

Vespa 946

Vespa 946

 

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