Immagini artistiche del mondo russo nella Gioielleria Arzilli

Before coming on stage

Intervista all'artista Valerij Kosorukov

San Marino - 18 febbraio 2013 - Karina Mamalygo

È stata una sorpresa trovare le sue opere nella collezione di Giuseppe Arzilli?
Alcuni mesi fa mi ha scritto il signor Arzilli dicendo che sei dei miei quadri avevano trovato posto nella sua collezione e che avrebbero avuto bisogno di un restauro e allora ne abbiamo parlato.

 

 

Ci spiega qual è il suo legame con l’Italia?
Le mie prime conoscenze con gli italiani, conoscitori o esperti d’arte, risalgono agli anni ’60. Tra l’altro, conoscenze comuni con Giuseppe Arzilli. Il mondo è piccolo, soprattutto quello dell’arte.

 

Ha in progetto di visitare l’Italia e San Marino in un prossimo futuro?
Sono stato in Italia numerose volte. I paesaggi e le tipologie dei volti italiani sono materiale inesauribile per un pittore.

 

On the Angara River

On the Angara river (1960)

 

 

Chi sono i protagonisti dei suoi quadri: modelle, conoscenti, amici?

Si, ci sono delle modelle, altri sono amici o conoscenti. In tutti questi anni ho fatto amicizia con ballerini famosi come Ekaterina Maksimova, Vladimir Vasilijev e molti altri artisti. Lo schizzo nella collezione Arzilli “Davanti allo specchio” è il ritratto della ballerina Ekaterina Sergeevna Maksimova. Ho viaggiato moltissimo per la Russia; la piccola pescatrice, nel quadro “Sul fiume Angara”, è la figlia di un mio conoscente. Lei pescava mentre io dipingevo l’etude e le dissi: «fai tutto quello che vuoi, ma non andar via» e lei posò per tutto il tempo che mi servì.

 

Un pittore brillante Valerij Kosorukov, che per più di mezzo secolo ha dedicato la sua creatività al mondo del balletto russo. In Occidente fu soprannominato sin da subito il “Degas russo” per l’attenzione che era solito prestare alla vita di palcoscenico e per la maestria con la quale incarnava questa vita attraverso i colori e le linee. Kosorukov entrava liberalmente dietro le quinte del Bolshoj durante le prove o gli spettacoli, e cosí, dal suo pennello ci giungono i ritratti di alcune delle “Etoiles” del balletto russo: Galina Ulanova, Maja Plisezkaja, Natalia Bessmertnova e l’eccezionale coppia Ekaterina Maksimova e Vladimir Vasilijev. Nel 1966, quando il maestro era ancora molto giovane, fu pubblicato a Mosca un art-album dedicato ai balletti russi con le stampe delle sue splendide opere, quadri dipinti con la tecnica a guazzo o con i pastelli.Già negli anni ’60 il maestro divenne famoso in Italia grazie al suo talento, alla squisita tecnica artistica e anche grazie ai soggetti principali delle sue opere. Il balletto russo ha conquistato tutto il mondo; le immagini pittoriche delle graziose danzatrici durante il ballo, il riposo, la meditazione e le prove, attiravano l’attenzione degli spettatori.Kosorukov ha provato altri generi: paesaggi, nature morte, ritratti, scene di genere. Ogni immagine dipinta da lui è un universo intero, pieno di colori, nobili sentimenti, grazia e calore.

 

Three swans (1963)

Three swans (1963)

Durante la sua intera carriera, che dura ormai da più di 50 anni, gli sono state dedicate numerose mostre in tutto il mondo; le sue opere sono presenti nelle collezioni di molti intenditori. Recentemente, sei quadri del maestro russo V. S. Kosorukov hanno trovato posto nella collezione del mecenate Giuseppe Arzilli, dell’omonima Gioielleria “Arzilli” di San Marino, che ha acquistato queste opere non solo per l’amore verso l’arte, ma anche per quello verso la Russia.Ogni creazione del pittore include un’immagine della sua patria: il tramonto siberiano con la piccola pescatrice è rappresentato nella tela “Sul fiume Angara” (1960); l’architettura moscovita riccamente ornata tra la neve, resa con i toni dell’azzurro, nel quadro “Nel Kremlino” (fine degli anni ’50); quattro opere a guazzo, pastello o tecnica combinata, sono dedicate al mondo del ballo: sottili e geometriche sagome delle ballerine nel quadro “Prima dell’uscita” (1963) e “Tre Cigni” (1963), il buio misterioso che regna in “Dietro ai tendaggi” (1963) arricchito dai riflessi della luce sui visi e sui vestiti porpora, azzurri e dorati dei danzatori e delle danzatrici; la luce del tramonto lilla che riempie la sala delle prove con la ballerina nel quadro “Davanti allo specchio” (1963). Parlando del suo interesse per le opere esposte, Giuseppe Arzilli lo definisce in questo modo: “I russi vengono da me a San Marino per portare a casa i gioielli che gli sono piaciuti e che mettono in risalto il Made in Italy, mentre io ho acquistato questi quadri e mi occuperò del loro restauro per ammirare l’Arte Russa all’interno delle sale della mia gioielleria”.

 

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