Il Palazzo dei Vicari di Scarperia. Custode dell’Orologio di Brunelleschi

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Ugo Pancani è professore di orologeria, meccanica ed elettronica.

Firenze - 11 aprile 2016 - Ugo Pancani

 

Filippo Brunelleschi è conosciuto in tutto il mondo per la realizzazione della Cupola del Duomo di Firenze e non tutti sono a conoscenza che Brunelleschi è stato anche un abile orologiaio.

Le fonti più autorevoli, per stabilire i rapporti dell’architetto del Rinascimento fiorentino, con l’arte orologiera sono senza dubbio le biografie di Antonio Manetti e Giorgio Vasari, i quali affermano che il Brunelleschi si sia cimentato nella costruzione di “oriuoli” e “destatoi”.

Ed essendosi dilettato nel passato e fatto alcun oriuolo e destatoio, dove sono varie e diverse generazioni di mole e da varie moltitudine d’ingegni multiplicate, Eche tutte o la maggiore parte aveva vedute, gli dettono grandissimo aiuto al potere immaginare diverse macchine e da portare e da levare e da tirare, secondo le opportunità ch’egli aveva veduto che erano state di bisogno: e facevano memoria e non faceva, secondo che gli parevano e bisogni.” (Antonio Manetti)

 Laonde, avendo preso pratica con certe persone studiose, cominciò a entrarli fantasia nelle cose de’ tempi e de’ moti, de’ pesi e delle ruote, come si posson far girare e da che si muovono, e cosí lavorò di sua mano alcuni oriuoli bonissimi e bellissimi.” (Giorgio Vasari)

 

 

 

Atrio palazzo

Atrio palazzo ©Leopoldo Cecchi

 

 

Nonostante queste due preziose testimonianze non avevamo conferma dell’esistenza di orologi costruiti da Brunelleschi, ma un professore dell’Università di Firenze Mario  Fondelli, tra le carte dell’Archivio di Stato di Firenze, individua documenti che gli permettono di certificare che l’orologio della Torre del Palazzo dei Vicari di Scarperia, in provincia di Firenze, era stato fornito intorno al 1445 da Filippo Brunelleschi.

 

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La piazza dall’alto ©Leopoldo Cecchi

Il Prof. Mario Fondelli nell’ambito di una ricerca storica intorno alla figura delle opere di Brunelleschi, tra le carte dell’Archivio di Stato di Firenze individua documenti che gli permettono di certificare che l’orologio della Torre del Palazzo del Vicariato di Scarperia dismesso dopo il sisma del 1919 e che si trovava in quel momento nel cortile del Palazzo era stato fornito intorno al 1445 da Filippo Brunelleschi. In particolare il documenti fondamentali che hanno permesso questo ritrovamento sono stati il testamento di Filippo Brunelleschi pubblicato 29 maggio 1446 che indicava come suo unico erede il suo discepolo Andrea di Lazzaro Cavalcanti da Borgo a Buggiano, gli atti processuali riguardanti una istanza al Tribunale della Mercantia di Firenze che Andrea di Lazzaro, entrato nei suoi pieni diritti ereditari, fece contro il Comune di Scarperia, per recuperare un credito di 12 fiorini d’oro, per la fornitura da parte del Brunelleschi dell’orologio installato sulla Torre del Palazzo del Vicariato: egli aveva sollecitato un pagamento e, in assenza di riscontro aveva presentato formale istanza per ottenere la relativa legittima riscossione. Questi atti processuali confermano la legittima attribuzione dell’orologio allo stesso Filippo Brunelleschi. Un prezioso ritrovamento che costituisce la testimonianza del più antico esemplare degli orologi da torre in Italia, e forse tra i più antichi in Europa.

Se pensiamo che è stato realizzato dal geniale Architetto del Rinascimento fiorentino, lo stesso che ha costruito la Cupola del Duomo di Firenze, tutto ciò rende unico questo orologio ma lo è ancora di più se, come dice il Manetti, gli studi effettuati per la realizzazione di orologi e destatoi  “gli dettono grandissimo aiuto al potere immaginare diverse macchine e da portare e da levare e da tirare”, è lecito pensare che certe macchine utilizzate per portare e sollevare il materiale per la costruzione della Cupola del Duomo siano state realizzate con tecniche imparate dall’arte orologiera.

 

 

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©Leopoldo Cecchi

 La struttura dell’orologio, allo stato attuale, ha un ingombro volumetrico complessivo di cm. 77 in larghezza, di cm. 65 in profondità e di cm. 93 in altezza è strutturato in due parti ben distinte: il meccanismo che garantiva l’indicazione dello scorrere del tempo, ed il meccanismo che batteva i rintocchi; due meccanismi alimentati da due pesi indipendenti studiati però, per lavorare in sintonia. E’ interessante notare che i vari componenti sono stati realizzati in ferro battuto e legno, i denti delle ruote scavati dal pieno del metallo e rifiniti singolarmente a mano. I bracci delle ruote inseriti ad incastro sulle corone.
Nella sua lunga vita molti sono stati i maestri artigiani ed i costruttori di orologi che si sono alternati nella manutenzione e nelle riparazioni dell’antico “oriuolo” Quello più recente risale al dicembre del 2009. ed è stato curato dal sottoscritto, dal collega Prof Palmieri Andrea, dai tecnici Cambi Fabrizio e Cattonar Pino del Centro Studi per il restauro di Orologi e Strumentaria Storico Scientifica dell’istituto Statale Superiore L. da Vinci di Firenze Si è trattato di un restauro conservativo dei vari componenti visto che l’analisi preventiva aveva evidenziato la presenza, sui vari componenti di sostanze di alterazioni, quali: ossido di ferro, sali di rame e sporco di deposito, miscelato a sostanze grasse. E’ stato studiato il ruolo dei vari componenti ripercorrendo le varie modifiche effettuate negli anni, come la trasformazione dello scappamento della fine del XVII sec, dalla verga con foliot al pendolo. La modifica dell’indicazione dell’ora, dalla suddivisione del quadrante in 24 ore (ora italica) alle 12 ore come conosciamo attualmente, nella seconda metà del XVIII sec -1751. E’ stata ripristinata l’ortogonalità della gabbia esterna di supporto, delle corone delle ruote sui propri assi e nei sistemi di leveraggio sui propri alberi.

 

 

 

 

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©Leopoldo Cecchi

 

 

 

 

 

Dove si trova:
Scarperia, Palazzo dei Vicari
Orario di Apertura Estivo (dal 1 Giugno al 31 Ottobre):
Da Mercoledì a Domenica: 10:00 – 13:00 e 15:00 – 19:00
Per Informazioni: Tel. + 39 055-8468165
informazioni@prolocoscarperia.itwww.museoferritaglientiscarperia.it

 

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