Basilica di San Michele in Foro

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Lucca - 26 gennaio 2016 - Karina Mamalygo

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©Apt Lucca

A parte l’anfiteatro, un’altro luogo dove i cittadini si incontrano è la Piazza San Michele, prima sede dell’antico foro romano. L’edificio dominante della piazza è la chiesa di San Michele in Foro, la cui costruzione iniziò nel 1070 per desiderio del Papa Alessandro II, prendendo il posto della chiesa originale che risaliva al VIII secolo d.C.

 

 

La pianta della basilica è a forma di croce latina, include tre navate, un transetto ed una grande abside. All’esterno l’edificio ricorda uno scrigno per gioielli: sono presenti nella parte superiore quattro ordini di logge decorate con bassorilievi e tarsie.
In cima alla facciata anteriore è posta una scultura monumentale dell’Arcangelo Michele, vestito con una tunica impreziosita da decori lungo gli orli e con un imatio, il mantello dei generali bizantini. Il Comandante dei “Guerrieri Celesti” colpisce con la lancia il drago sotto di lui, nella mano destra tiene il globo crucigero, uno dei simboli del potere degli imperatori (prima bizantini, poi del Sacro Romano Impero) e il suo sguardo è diretto verso i fedeli. Michele è affiancato da due angeli con trombe, anch’essi vestiti come patrizi. Secondo la tradizione cristiana, gli angeli, suonando le trombe, proclameranno l’inizio del Giudizio Universale e l’Arcangelo Michele guiderà i suoi guerrieri nell’ultima battaglia contro le forze infernali.

 

 

 

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©Apt Lucca

 

 

 

La parte superiore della facciata è decorata con fregi scolpiti in bassorilievo e con pannelli intarsiati bianco-neri; due livelli di arcate cieche, tra colonnine a spirale di diverse altezze con capitelli e maschere di pietra, anche loro in bassorilievo, creano un effetto indimenticabile. Anche i livelli intermedi della facciata sono decorati con numerosi archi ciechi, colonnine, bassorilievi e tarsie; il livello più basso è formato da alti archi ciechi divisi da colonne decorate con capitelli corinzi. Gli spazi tra le colonne presentano le tipiche losanghe, biglietto da visita della scuola d’architettura lucchese-pisana.
Nell’angolo sud-ovest della chiesa è posta una scultura gotica della Madonna col Bambino (Salutis Portus), del 1480, secondo il progetto dello scultore Matteo Civitali a memoria della fine dell’epidemia di peste del 1476. Nell’angolo sud-est, tra il XII e il XIV secolo fu eretto il campanile decorato anch’esso con archi ciechi, bifori e trifori. Secondo una leggenda lucchese, la torre era così alta che le campane venivano sentite da molto lontano, per cui attorno al 1360 Giovanni dell’Agnello, podestà di Pisa – rivale “eterna” di Lucca – ordinò di abbattere il livello più alto del campanile, per non far sentire a Pisa le campane lucchesi, le quali coprivano il suono delle campane pisane.

 

 

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©Apt Lucca

 

 

 

L’interno della chiesa si presenta come esempio classico dello stile romanico, coperto da una volta a botte lunettata. Nell’abside, sotto la volta, si trova una splendida croce dipinta, appartenente alla tipologia iconografica “Christus Triumphans”, meraviglioso esempio della scuola di pittura lucchese-pisana del XII secolo.
Simile a questa, un’altra croce celebre si conserva nella collezione del Museo Nazionale di Lucca alla Villa Guinigi. Un capolavoro della pittura religiosa, presente all’interno della chiesa, è la «Pala Magrini» databile 1483, dove sono rappresentati San Rocco, San Sebastiano, San Girolamo e Santa Elena Imperatrice del maestro Filippino Lippi.

 

 

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©Apt Lucca

 

Nelle piazze, durante il Medioevo, si costruivano palazzi pubblici, come il Palatium Civitatis, ora distrutto, ed anche case private, sulle rovine delle quali, nel XV secolo fu eretto il rinascimentale Palazzo del Podestà, sede del governo della città (ora Palazzo Pretorio). Sotto la loggia del Palazzo Pretorio fu posto un monumento dedicato al già citato Matteo Civitali. Lo spazio sotto i suoi voltoni ora viene usato per le feste cittadine e le mostre enogastronomiche. La facciata del Palazzo è decorata con un bellissimo orologio. Nel centro della piazza, nel 1863, fu posta una statua di Francesco Burlamacchi (1498–1548), un importante uomo politico della repubblica, secondo il progetto del maestro Ulisse Cambi.

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