Basilica di San Domenico

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Bologna - 6 giugno 2013 - Eleonora Ferrante

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Tomba dei Glossatori

Il predicatore spagnolo Domenico di Guzman arrivò a Bologna nel 1218. Attratto dalla forte presenza di giovani e studiosi provenienti da tutta l’Europa per frequentare e assistere alle lezioni dell’Università di Bologna, decise anch’egli di restare e di istituire un ordine monastico il cui scopo principale fosse la predicazione, con uno stile di vita improntato sulla povertà mendicante e sullo studio.
Nel 1220 i domenicani ottennero la conferma della loro regola e per stare a stretto contatto con la vita cittadina e i fedeli decisero di insediarsi nell’antica chiesa di San Niccolò delle Vigne. Domenico morì in questo convento l’anno successivo. I frati domenicani decisero di erigervi una chiesa nuova e più grande in onore del confratello che tanto aveva fatto per il loro ordine. Nel 1234 Domenico fu canonizzato.

 

L’edificio della Basilica di San Domenico si erge in perfetto stile romanico, diviso in due parti da un muro (com’era di consuetudine fare), una parte dedicata ai monaci e una parte di libero accesso ai fedeli. Molti, tra studiosi e nobili di Bologna, vollero esser seppelliti nel sacrato della chiesa. Oggi di queste sepolture ne restano solo quelle dei due glossatori Rolandino de’ Passeggeri (il notaio che scrisse all’Imperatore Federico II rifiutandogli la liberazione del figlio Re Enzo) e Egidio de’ Foscherari. I glossatori erano giuristi dello Studium Bolognese il cui lavoro consisteva nello studio e nell’interpretazione del Corpus Iuris Civilis. Nell’anno 1251 la nuova chiesa fu inaugurata e consacrata da papa Innocenzo IV.

Verso il 1298 fu ingrandito il presbiterio e cominciarono a costruire cappelle sul lato sinistro della pianta, dove c’era più spazio libero, dato che il convento con i suoi locali occupava il lato destro. Queste opere d’ingrandimento e di decorazione fecero emergere con grande evidenza la necessità di dotare di maggior magnificenza la cappella deputata a custodire la tomba del Santo Fondatore.

Tomba dei Glossatori, foto di Next Asset
Tomba dei Glossatori, foto di Next Asset

 

 

Nel 1374 iniziarono i lavori della cappella dedicata al Santo fondatore dell’ordine dove attualmente si conserva il suo corpo. Il sarcofago che contiene le reliquie di San Domenico è ad opera di Niccolò Pisano. Tra il 1469 e il 1473 l’urna fu fatta ingrandire e abbellire dall’artista Niccolò di Puglia, che dopo quest’opera fu ribattezzato Niccolò dell’Arca.

L’Arca è il tesoro più prezioso che è conservato all’interno della basilica non solo per il gran numero di fedeli e devoti che raccoglie intorno, ma anche perché vi lavorarono alcuni dei più importanti artisti italiani. Uno degli angeli che si trova ad abbellire l’arca fu scolpito direttamente da Michelangelo Buonarroti.
Sempre all’interno della basilica è conservata la tomba di Re Enzo, tenuto prigioniero dai Bolognesi fino alla sua morte; fu qui seppellito poiché espresse anch’egli la volontà di riposare vicino le reliquie del Santo a cui era devoto.

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