La storia di Rimini

©Comune di Rimini - Rimini Ponte Tiberio by night copia

Rimini - 20 maggio 2013 - Vittoria Coen

La leggenda evoca i nomi di Ercole e Noè come fondatori della città, che sorge invece come insediamento villanoviano su un’area abitata già da 800.000 anni. Rimini oggi è un crocevia importante di culture diverse, come lo fu nel lontano passato al tempo degli Etruschi e dei Greci, prima, e degli Italici e dei Celti poi, fino alla sua fondazione alla foce del fiume Marecchia da parte dei Romani (la colonia Ariminum, cioè, appunto, fondata sul fiume Ariminus). I Romani tracciarono il decumano massimo e il cardo massimo, che corrispondono alle odierne via IV Novembre, via Garibaldi e corso Augusto con il Forum, che attualmente è piazza Tre Martiri, cuore pulsante della vita politica ed economica di allora.
Tutta l’area del riminese risale all’età paleolitica, con insediamenti che all’inizio interessarono l’entroterra (quelli villanoviani dal IX al VI secolo a.C.), ma che poi si mossero verso la costa.
La colonia Ariminum fu fondata nel 268 a.C., e nel 90 a.C. diventò municipium dell’Impero Romano. Il Ponte di Tiberio, l’Arco d’Augusto e alcune dimore quali la domus di Palazzo Diotallevi e quella di Piazza Ferrari rimangono come testimonianze del periodo storico. Con la diffusione della dottrina cristiana (fine II e inizio III secolo), durante il IV secolo nascono i primi edifici di culto (cattedrale di Santa Colomba). A seguito delle invasioni barbariche e con la caduta dell’Impero d’Occidente nel 476 d.C., Rimini vive un periodo di prosperità che si concluderà, dopo la guerra tra i Goti e i Bizantini, con la vittoria di questi ultimi nel 553. Nel 756 dopo la contesa tra Bizantini e Longobardi, il re Pipino donò Rimini alla Chiesa. Nel XII secolo la città è governata da un Consiglio generale poi presieduto da un Podestà. La vita politica ed economica si svolge nella odierna Piazza Cavour, nel Palazzo dell’Arengo (1204) e in quello del Podestà (1330).

Contrasti di natura religiosa e lotte politiche per la contesa territoriale e giurisdizionale del territorio interessano la città fino al consolidamento di alcune famiglie nobiliari come quella dei Malatesta nel 1334. Sotto il dominio, in particolare, di Sigismondo Pandolfo Malatesta (1429) Rimini divenne uno dei centri più importanti dell’arte e della cultura negli sviluppi dell’arte del Rinascimento.

Tempio Malatestiano
©Comune di Rimini – Tempio Malatestiano

Il Malatesta, infatti, invitava alla sua corte artisti e intellettuali tra i più importanti quali il Brunelleschi nel 1438, che consente di ipotizzare una relazione con la edificazione del Castello Malatestiano. Si parla inoltre di una visita del Pisanello che realizzò alcune medaglie per i Malatesta. Ma certamente l’incontro più importante per l’intera cultura del periodo è quello tra Leon Battista Alberti, filosofo, letterato, architetto e teorico dell’arte, e Piero della Francesca. All’Alberti viene assegnata l’opera del Tempio Malatestiano, che insieme a Castel Sismondo rappresentano una monumentale testimonianza, simboli come sono, della forza politica dei Malatesta ( il Castello, ancora di impronta feudale con i torrioni e il muro di cinta, residenza del signore) e del rinnovamento architettonico e stilistico di una città ancora medioevale nel caso del Tempio, esempio della nuova ventata classicista. La lotta di Sigismondo con Federico da Montefeltro (alleato del Papa)  per il dominio della vicina Urbino determinò per il signore di Rimini la scomunica da parte di Papa Pio II e la sua sconfitta con il rivale umbro. Con la morte avvenuta nel 1468, inizierà il declino dei Malatesta che verranno cacciati da Rimini da Papa Clemente VII nel 1528.

Piazza Cavour con il monumento a Paolo V
©Comune di Rimini – Piazza Cavour con il monumento a Paolo V

 

Rimini rimase sotto lo Stato Pontificio per circa trecento anni, durante i quali iniziò il suo declino, determinato anche dai terremoti del 1672 e del 1786 e da vari saccheggi fino all’arrivo di Napoleone Bonaparte nel 1797. Nel 1815 la Romagna ritornò sotto il dominio della Chiesa, il cui contrasto generò la nascita di alcune organizzazioni tra cui la Carboneria, con un ruolo determinante durante il Risorgimento (1831 e 1845). Nel 1860 Rimini fu annessa al Regno di Sardegna.

Tra ‘800 e ‘900 si sviluppa la Rimini balneare (il primo Stabilimento Bagni è del 1843), dopo il quale nel 1908 nacque il Grand Hotel. La pratica della balneazione popolare, incoraggiata nel periodo fascista, farà nascere numerosi stabilimenti sul litorale.
Pesantemente bombardata durante la seconda guerra mondiale, Rimini cambierà profondamente aspetto durante la ricostruzione postbellica.

Grand Hotel di Rimini
©Comune di Rimini – Grand Hotel di Rimini

Oggi Rimini appare una città moderna che al suo interno conserva tracce antiche nelle strade del centro che accompagnano il visitatore alla Piazza dei Tre Martiri, il cuore della Rimini romana. Dalla nascita del primo stabilimento e poi intorno al Grand Hotel e al Parco Fellini, si è sviluppato il centro della vita balneare della città, che non dimentica mai di essere stata un porto di grande importanza fin dai tempi dell’Impero Romano, e con un  Porto Canale ancora vivo e ricco di negozi e locali che lo popolano.

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