Venezia - 15 settembre 2017 - Karina Mamalygo
“Hai la sensazione di guardare dentro un pesce attraverso le sue
squame ed è un pesce che da una festa”
Iosif Brodskij
Olga, come è nato il vostro progetto? E come è stato formato il gruppo degli artisti-innovatori?
Tutto è cominciato sul terreno della Tenuta Golizyn , parte del complesso del Museo Puškin a Mosca, grazie alla collaborazione con Christine Macel. Là è stata creata la piattaforma degli esperimenti, si è radunata una cerchia di artisti e da qui si è sviluppato il concetto comune , il progetto multimediale, che ha legato l’arte classica con l’ arte del futuro. Ora ci troviamo tra le mura del palazzo Soranzo Van Axel, dove si comprende quest’ alleanza con tanta intensità, perché i mezzi artistici più moderni spontaneamente si “riversano” nello spazio architettonico del palazzo gotico veneziano e in aggiunta la basilica Santa Maria dei Miracoli benedice questo posto con la sua cupola.
In fondo alla vostra arte c’è ribellione?
No, la ribellione non c’è. C’è il tentativo di cambiare il punto di vista, allontanandosi dalle leggi della prospettiva diretta dell’arte rinascimentale. Tentare di guardare il mondo dall’altezza del volo degli uccelli e non dall’angolatura umana di 120° ma a 360°, come vede un uccello…
E così si può guardare la sagoma del pesce di Venezia, che ha citato nel suo libro famoso il veneziano Tiziano Scarpa?
Sì!
Cosa significano le ali bianche sulle spalle delle ragazze che girano per le sale?
Le ali dovevano essere di color grigio-bruno, come quelle degli uccelli, ma alla fine sono venute bianche, come quelle degli angeli.
Tra gli artisti presenti compaiono numerosi russi tra cui: Leonid Tishkov, che ha rappresentato il progetto dell’ installazione di luci e paesaggi
“Luna privata”, un viaggio lungo tutta la vita; Dmitry Bulnygin col progetto multimediale “Aquarium” dove i pesci simbolizzano non solo anime, ma le persone nel mondo materiale, pieno dei cataclismi, Sofia Gavrilova con la sua installazione “Pozzi” – l’interpretazione filosofica della natura – l’essenza dell’arte russa, realizzata tramite nuove tecnologie artistiche e Yuri Kalendarev col concetto meditativo del “bronzo acustico”, accessibile ai visitatori per i contatti tattili e sonori. Sempre dalla Russia anche Semyon Aleksandrovsky con la sua audio-installazione “Un altro museo” – i suoni del Museo Puškin, sovrapposti sulla percezione visiva degli interni del palazzo veneziano; Tatiana Akhmetgalieva con l’installazione video “Nave fantasma” che appare dalle onde del percorso della vita; Irina Zatulovskaya col ciclo delle scene, realizzate sugli antichi tessuti veneziani, sotto titolo “Ritorno a casa” e il Gruppo ‘Provmyza’ con l’installazine video “Eternità”.
Al progetto partecipano inoltre sette artisti di fama internazionale. In particolare: Marnix de Nijs (Paesi bassi), che ha presentato l’installazione interattiva “Prospettive disintegrate” – le immagini delle città più belle del mondo, “tessute” da una nuvola di punti (point cloud) con uno scanner a tecnologia 3D, e delle metamorfosi dei paesaggi architettonici che può scegliere lo spettatore, Mariano Sardón in collaborazione con Mariano Sigman (Argentina), con l’installazione video “Tutto ciò che possiedo dalla tua memoria è una mappa”, dove il principio “abituale” rinascimentale dell’immagine col punto di vista dall’esterno, è completamente distrutto. Secondo gli autori: “qui vedete una certa quantità di punti di vista, che si incrociano tra di loro, come se mille persone guardassero questa mappa allo stesso tempo”. All’esposizione sono presenti anche Fabrizio Plessi (Italia), con l’immagine paradossale di una barca, dove le correnti d’acqua la bagnano all’interno invece che all’esterno, David Claerbout (Belgio), col progetto “Viaggio”, il suo cuore è l’immagine atemporale ed universale del bosco;
Martin Honert (Germania), con “Lanterna”, un cubo illuminato dall’interno che tramite le proiezioni riferite al passato, conduce il visitatore in un viaggio simbolico attraverso il tempo; e Masaki Fujihata (Giappone) con l’installazione multimediale “Stanza privata”, in cui, secondo l’autore,“la luce diventa la struttura portante della stanza – il simbolo 3D delle memorie d’infanzia”.
Man as Bird. Images of Journeys
Venezia, Palazzo Soranzo Van Axel
Cannaregio 6071 – 30121
13 maggio – 05 settembre 2017
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