Bologna - 16 giugno 2016 - Silvia Di Giacomo
In questo nuovo appuntamento con le gemme parleremo dell’Acquamarina, la varietà azzurra della specie mineralogica Berillo.
Tale pietra appartiene quindi alla medesima famiglia dello Smeraldo, ma è meno rara e come tale viene classificata tra i semipreziosi. Nonstante questo, cristalli di grandi dimensioni, trasparenti e puliti possono raggiungere quotazioni molto importanti.
Conosciuta fin dall’antichità, l’Acquamarina ha avuto, soprattutto in tempi moderni, fasi alterne.
Negli anni settanta veniva montata moltissimo sui gioielli Made in Italy, poi l’immissione sul mercato in maniera massiccia di una sua imitazione creata in laboratorio, lo Spinello sinetico, ha fatto disinnamorare clienti e commercianti.
L’Acquamarina sconta inoltre il suo assomigliare ad un altro minerale naturale, molto simile nel colore e nell’aspetto, ma meno pregiato, il Topazio. Quest’ultimo esiste in natura di colore azzurro, ma spesso le gemme che vengono montate sui gioielli sono state trattate per indurre artificialmente la colorazione da grezzi praticamente incolori.
In conclusione possiamo affermare che la bellezza, l’eleganza e il fascino cristallino dell’Acquamarina, che perfettamente si sposa con montature eleganti e con la brillantezza dei diamanti, è stata nel tempo oscurata e appannata dalla presenza sul mercato di imitazioni e sintesi. Il nostro consiglio è di riscoprire questa pietra, ma di servirvi sempre e solo in negozi con competenze gemmologiche e di grande storicità come Ferdinando Veronesi & Figli.
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