La Mille Miglia

mm alfa romeo

In una triste giornata di primavera del 1957 terminava la “più bella corsa del mondo”: la Mille Miglia

Brescia - 20 maggio 2016 - Marisa Zambrini

In una triste giornata di primavera del 1957 terminava la “più bella corsa del mondo”: la Mille Miglia.

Nata il 4 Dicembre 1926 dall’entusiasmo di quattro appassionati amici del volante: il giornalista milanese Giovanni Canestrini e i “tre Moschettieri bresciani” Franco Mazzotti, Aymo Maggi e Renzo Castagneto, che, riunitisi a Milano lanciarono l’idea di una cavalcata a tutta velocità attraverso l’Italia da Brescia a Brescia passando per Roma. All’unanimità fu scelto il nome “Coppa delle Mille Miglia”. Intanto in Europa avevano avuto inizio diverse corse su strada e in circuito tra cui la “24 heures du Mans” sulle strade cittadine.

Mille Miglia - Roma

Mille Miglia – Roma

Brescia intanto aveva già organizzato alcune corse quali il “Circuito del Garda” e la “Targa Florio” (non quella siciliana). Grande ormai era l’interesse delle Case Automobilistiche, che intravedendo le possibilità di mercato, facevano conoscere le virtù e le potenzialità delle proprie vetture sulle strade aperte al traffico, non solo per auto da corsa ma per le automobili di tutti i possibili acquirenti.

 

Mille Miglia - Siena

Mille Miglia – Siena

 

 

Tornando ai “quattro moschettieri” bresciani, nei primi mesi del 1927, dopo un giro di propaganda, di prova e di contatti per l’organizzazione, l’Isotta Fraschini di Chino Mazzotti attraversò l’Italia da Brescia a Roma e ritorno in anteprima.
Fu grande l’entusiasmo e si ebbe un’adesione totale del Governo, Mussolini per primo, di autorità, di pubblici ufficiali e cittadini per poter organizzare la “Coppa delle Mille Miglia”. In tre mesi fu pronta l’intera organizzazione e il 26 Marzo 1927 ben settantasette vetture partirono da Brescia per la “Corsa più bella del Mondo”.

 

La Corsa dovette essere sospesa durante la guerra ma per grande richiesta, riprese nella primavera del 1947. Innumerevoli piloti tra i più forti del mondo e i più umili proprietari di autovetture da turismo e gran turismo percorsero ancora l’Italia fra due ali di tifosi impazziti ed applaudenti.

 

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