San Marino – la democrazia più antica del mondo

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San Marino - 20 maggio 2014 - Sofya Yunusova

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©Apt San Marino

 

New York, 2 marzo 1992. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite vota all’unanimità l’ingresso del nuovo Stato membro – La Serenissima Repubblica di San Marino. Membro del Consiglio d’Europa già dal 1988, San Marino diventa “Stato fra gli Stati”, alla pari con le maggiori potenze mondiali. Con una superficie di 61 km² e la popolazione attuale che conta non più di 30 000 abitanti, questo piccolissimo stato, inerpicato sulle pendici argillose del monte Titano, al confine fra le regioni italiane Emilia Romagna e Marche, rappresenta una testimonianza storica inestimabile, impartendo a tutto il mondo una lezione di democrazia e libertà.

 

La leggenda vuole che la città sia stata fondata nel IV secolo d.C. da Marino, un tagliapietre dalmata che secondo una prima versione della storia era fuggito dalle persecuzioni contro i cristiani dell’imperatore romano Diocleziano e secondo un’altra fu chiamato a Rimini insieme agli altri tagliatori di pietre e incisori per la ricostruzione delle mura cittadine.

Ad ogni modo, San Marino, dopo 12 anni passati a Rimini, si ritirò sul Monte Titano dove fondò una piccola comunità cristiana. Molti furono i prodigi che lo resero famoso, tuttavia il momento più importante arrivò quando il Santo incontrò Verissimo, il figlio della nobile donna e vedova Felicissima, proprietaria delle terre dove si ergeva il monte Titano.

Verissimo, scontento della presenza di Marino, tentò di cacciarlo ma cadde paralizzato. La madre disperata si gettò ai piedi del Santo implorando perdono e offrendogli qualsiasi dono. Il Santo non chiese che la loro conversione e un terreno dove trovare riposo. E così che il Monte Titano passò a Marino e alla sua discendenza.

©Apt San Marino

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Fino al 1300 San Marino fu proprietà del vescovo di Montefeltro. I cittadini di San Marino, insieme a quelli alle altre località vicine, si batterono contro il potere temporale della chiesa. Con l’unica differenza che se nelle altre città comandava un signore, a San Marino era tutta la comunità a rivendicare l’abolizione dei tributi con il fervore e con la fermezza con cui ci si batte per un diritto.

Diritto che gli venne concesso dal loro santo, così affermarono i sammarinesi in un processo del 1296 a Valle Sant’Anastasio. Nemini teneri , ovvero “non dipendere da nessuno”, autonomia e libertà.

 

Dopo la caduta del vescovo nel 1351 e per tutto il Medioevo, San Marino rimarrà un’isola di indipendenza in un mare di guerre signorili. A combattere in quella zona sono principalmente due famiglie: i Malatesta di Rimini e i Montefeltro di Urbino. Così San Leo, Maiolo, Verucchio e altre città limitrofe cambiano e ricambiano padroni mentre San Marino rimane un libero comune, fedele ai comandamenti del suo Santo. A cavallo tra il 1500 e il 1600 arrivò un’altra svolta importante: il passaggio a repubblica.

 

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Questo appellativo comincia a figurare nei documenti pontefici dall’inizio del ‘600, e viene usato per San Marino al posto dei più consueti “ducato”, “contea” o “marchesato”. Sta ad indicare che la località del monte Titano non è governata da una famiglia ma da magistrati nominati dalla comunità.

 

Non sorprende sapere quindi che nel decennio successivo alla Rivoluzione francese, o più precisamente nell’anno 1797, quando il giovane Napoleone Bonaparte, procedendo verso il Sud dell’Italia, fece sosta a San Marino, lo addittò come un modello di democrazia e libertà, dichiarando addirittura di offrire alla città un ingrandimento territoriale (offerta che i sammarinesi rifiutarono).

 

©Apt San Marino

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Ancora oggi i fasti della storia di San Marino rimangono evidenti. Basta passeggiare lungo le mura della città che collegano San Marino con tre fortificazioni costruite sul ciglio del monte: la Rocca o Guaita, la Cesta e il Montale. La Rocca o Guaita risale al XI secolo. Nella torre Cesta, situata nel punto più alto, risalente al 1200, c’è il Museo delle armi antiche. Il Montale non si può visitare ma vale la pena raggiungerlo per ammirare il panorama mozzafiato: da questo punto lo sguardo arriva fino alle lontane Alpi, alle vette dei Monti Sibillini, a tutta la Riviera e alla pianura romagnola

©Apt San Marino

©Apt San Marino

 

 

All’interno delle mura è da ammirare la piazza della Libertà, centro della vita civile. Lì, davanti al Palazzo del Governo, alla mezza di ogni ora, si svolge il tradizionale Cambio della guardia di Rocca. Il Palazzo del Governo, risalente al 1894, si distingue per la sua struttura slanciata coronata dalla torre merlata con l’orologio ed è sede dei principali organi istituzionali della Repubblica, tra cui i Capitani Reggenti, i capi dello Stato, che vengono eletti dal Consiglio Grande e Generale di San Marino ogni sei mesi.

 

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