Museo storico Alfa Romeo, si torna in scena !

Montreal (interni)

Arese - 28 ottobre 2015 - Marcello Maccaferri

Arese è famosa in Italia soprattutto per l’Alfa Romeo. Un po’ come Maranello per la Ferrari, Sant’Agata Bolognese per la Lamborghini o Borgo Panigale per la Ducati. Piccoli paesi che nascondono tesori.

24 HP (1910)

©Museo dell’Alfa Romeo

Lo stabilimento del ‘Biscione’ è sempre stato un simbolo per gli amanti del glorioso marchio automobilistico. Quella struttura in pieno stile anni ’70, non bella ma semplice, dal 1963 al 2005 (anno del passaggio alla Fiat) è stata il centro nevralgico del mondo Alfa, da cui sono uscite autentiche ‘bellezze’ su ruote.
Dal 1976 è stata anche la sede del museo storico della Casa, che nel 2009 ha dovuto chiudere i battenti in seguito alla dismissione del sito produttivo.
Oggi quella struttura, immutata negli anni, fa sfoggio di un elemento nuovo: un innesto architettonico di colore rosso – “rosso Alfa”, naturalmente – che come un nastro colorato attraversa e “accende” cromaticamente l’intero complesso.
Quel nastro rosso è il simbolo della rinascita.

 

6C 1750-Nuvolari

©Museo dell’Alfa Romeo

Già, perché dal 30 giugno 2015, l’antica casa del ‘Biscione’ ha ripreso vita grazie alla riapertura del suo museo storico dopo cinque anni di inaccessibilità forzata: un’operazione di rilancio di un’icona, elemento chiave nel progetto ben più ampio di rivitalizzazione globale del marchio.
L’inaugurazione del nuovo spazio museale è coincisa con il giorno del 105° anniversario della Casa italiana (24 giugno) e con il lancio in anteprima mondiale della nuova Giulia, emblema della rinascita globale del marchio.
Il nuovo museo – ribattezzato “La macchina del tempo – Museo storico Alfa Romeo” – ospita i pezzi più significativi della collezione storica Alfa Romeo, costituita a partire dalla prima metà degli anni ’60. Sorge nell’area direzionale dell’ex stabilimento ed è, di fatto, una “creatura viva” che coinvolge il visitatore: spazio espositivo, ristorante, libreria, pista, spazio convegni, aree multimediali e altro ancora.

 

Alfa 159_Nuvolari

©Museo dell’Alfa Romeo

 

Sono esposti 69 modelli di vetture, scelte fra le 250 della collezione Alfa Romeo, quelli che maggiormente hanno segnato l’evoluzione del marchio e la storia stessa dell’auto. Le vetture sono divise su tre piani, ognuno dei quali presenta un tema cardine diverso: “Timeline”, che simboleggia la continuità industriale; “Bellezza”, che unisce stile e design; “Velocità”, sintesi di tecnologia e leggerezza.

 

giulietta sprint

©Museo dell’Alfa Romeo

 

Il settore Timeline delinea la storia del marchio, con una selezione delle 19 auto più rappresentative dell’evoluzione Alfa. La regina indiscussa è ovviamente la 24 HP del 1910, primo modello di quella che si chiamava ancora A.L.F.A (Anonima Lombarda Fabbrica Automobili). Poi c’è l’iconica Giulia del 1955 in tutte le sue varianti e le Alfa ‘trendy’ degli anni ‘70: Alfasud, Alfetta e la sportiva Montreal.
Non mancano le ammiraglie 164 e la 156, da cui sono derivate le vetture vincenti nel campionato turismo, fino ad arrivare alla moderna coupé 8C Competizione, che prosegue una storia fatta di sportività, bellezza ed eleganza.
Al primo piano c’è anche una mostra particolare, denominata “Quelli dell’Alfa Romeo”, che racconta la nascita e la crescita centenaria dell’azienda attraverso le vite di chi vi ha contribuito, dagli operai ai meccanici passando per collaudatori, disegnatori, ingegneri e impiegati.
La seconda parte del percorso è incentrata sulla Bellezza. Presenta diverse aree tematiche: sui grandi carrozzieri italiani e le loro creazioni da sogno, sul solido rapporto tra il ‘Biscione’ e il cinema (è presente la mitica Duetto de “Il Laureato”) oltre a un lungo approfondimento sui due modelli simbolo del marchio, Giulia e Giulietta.

 

duetto

©Museo dell’Alfa Romeo

La terza parte è infine dedicata alla Velocità, componente immancabile nella storia dell’Alfa. Questa è forse l’area più emozionale, dove si incontrano le grandi protagoniste delle vittorie nelle corse e vengono rievocati nomi e immagini indelebili nella nostra memoria. A partire dal Quadrifoglio, da sempre il simbolo delle auto sportive del ‘Biscione’, apparso per la prima volta sulla RL Targa Florio del 1923, l’auto guidata da due miti come Antonio Ascari ed Enzo Ferrari.
Le celebrità di questa sezione sono l’Alfetta 158, con cui Giuseppe Farina il 13 maggio 1950 colse a Silverstone la prima vittoria della Casa milanese nel neonato Mondiale di F1 e la 159 di Manuel Fangio, campione l’anno successivo. Senza dimenticare Tazio Nuvolari e la sua 6C 1750 Gran Sport, vincitrice delle Mille Miglia del 1930.

 

8c comptizione

©Museo dell’Alfa Romeo

Come dire che il rilancio del marchio parte prima di tutto dalle persone. Dagli “Alfisti” di sempre, che oggi, rimirando quel nastro rosso che si nota fin dall’autostrada, possono identificarne un legame stretto tra passato e futuro della gloriosa Casa italiana.

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